
Ecco cosa è accaduto
Qualche anno fa Adriano Marin, ingegnere elettronico all’università di Padova, iniziò a costruire in un garage un prototipo di potabilizzatore portatile insieme ad alcuni suoi colleghi. “Avevamo dato inizio alle sperimentazioni e ai progetti per motivi umanitari” Racconta l’ingegnere: “Dato che il sistema è nato principalmente per aiutare gli abitanti di quei luoghi sulla Terra che non possono avere accesso all’acqua potabile.
Monta, smonta, prova e riprova, modifica e riaccendi, spegni e purifica, salta fuori che il potabilizzatore è in grado di separare le molecole che formano l’acqua da qualsiasi elemento senza l’utilizzo di filtri e sostanze chimiche. E non si parla solo di fanghi, sporcizia, metalli, contaminanti volatili e altre sostanze inquinanti. L’apparecchio, che qualcuno ha definito poco generosamente «una specie di lavatrice», si è dimostrato in grado di scindere l’acqua anche dagli atomi radioattivi”.
Adriano Marin, 51 anni, ingegnere elettronico, per lungo tempo dirigente del gruppo Riello e poi in seguito fondatore dell’impresa di consulenze Cross Technology, ammette in tutta sincerità: “La scoperta fu un fatto del tutto casuale, e ci mettemmo due anni per capire quale principio fisico portava a quel risultato”.
1 comment
una scoperta incredibile, ci rende fieri tutti , complimenti all'ingegnere e al suo gruppo!!
Comments are closed.