![]() |
Il Principe Carlo in visita a Riad al re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, lo scorso febbraio (foto LaPresse)
|
Di Luca Gambardella
Il Regno Unito ha favorito l’elezione dell’Arabia Saudita al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Un negoziato concluso tra i due paesi e svelato ora da un’ong indipendente prevedeva il sostegno reciproco tra i due paesi per ottenere un seggio ciascuno nell’organo dell’Onu. L’ong UN Watch, la stessa che aveva sollevato il caso dell’elezione del paese del Golfo alla presidenza di un importante panel dello stesso Consiglio, ha tradotto in inglese alcuni dei Saudi cables di Wikileaks che dimostrano l’accordo tra i due paesi. Il Consiglio per i diritti umani, composto da 47 paesi, è uno dei più influenti organismi delle Nazioni Unite e monitora il rispetto dei diritti fondamentali nei paesi membri. Secondo l’unica linea guida da seguire nella nomina dei componenti, i membri del Consiglio devono “avere i più alti standard nella promozione e nel rispetto dei diritti umani”. L’Arabia Saudita nell’ultimo anno ha imposto oltre 100 decapitazioni ed è ai primi posti per numero di violazioni di diritti individuali e collettivi.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
L’opera saudita di maquillage in ambito Nazioni Unite tradisce un’attenzione particolare a un fronte ben preciso, quello della guerra in Yemen. Riad guida la coalizione dei paesi arabi sunniti che da mesi bombarda il paese per frenare l’avanzata degli Houthi, una setta sciita sostenuta dall’Iran. Secondo le stime delle Nazioni Unite, i bombardamenti indiscriminati hanno finora ucciso circa 2.100 civili e hanno causato una catastrofe umanitaria. Lo scorso 22 settembre la delegazione olandese al Consiglio per i diritti umani ha presentato una proposta di risoluzione per approvare un’indagine internazionale su presunti crimini di guerra commessi dalla coalizione araba e dagli Houthi in Yemen. Membri importanti del Consiglio come gli Stati Uniti, che sostengono la campagna militare saudita in Yemen, hanno accolto con imbarazzo la proposta di inviare una delegazione nel paese. L’Arabia Saudita, da membro del Consiglio, ha invece risposto con una propria risoluzione, molto più autoindulgente, sottoposta appena due giorni dopo quella olandese. Il testo mirava a evitare l’invio di una commissione di inchiesta Onu in Yemen, ometteva qualunque riferimento ai bombardamenti della coalizione e condannava invece soltanto gli abusi e i crimini commessi dagli Houthi.
FONTE:http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/09/30/arabia-saudita-regno-unito-onu-elezione-consiglio-diritti-umani___1-v-133349-rubriche_c262.htm