
Di Caterina Lenti
Quest’anno il solstizio d’estate cade il 21 giugno alle ore 16:38. google_ad_client = “ca-pub-1420052409712884”; google_ad_slot = “1767390444”; google_ad_width = 300; google_ad_height = 250; Con esso si entra ufficialmente nell’estate astronomica, dato che quella meteorologica si fa iniziare, per convenzione, il 1 giugno. Il termine solstizio deriva dal latino sol (sole) e sistere (stare fermo), col significato di “sole stazionario”. In astronomia il solstizio è definito come “il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica (cammino apparente che il sole traccia nel cielo durante l’anno), il punto di declinazione (la declinazione è analoga alla latitudine ma proiettata sulla sfera celeste anziché sulla superficie terrestre) massima o minima”. E’, quindi, un evento di particolare importanza sin dall’antichità, che segna il giorno più lungo dell’anno per l’emisfero nord e quello più corto per l’emisfero australe (solstizio d’inverno). Una situazione che si inverte il 21 Dicembre, quando il Sole è alla sua declinazione minima.






