Eppure nei secoli che precedettero la diffusa affermazione delle festività natalizie cattoliche, i giorni a cavallo tra Dicembre e Gennaio di ogni anno furono teatro di altre celebrazioni, estremamente diffuse e antiche. Come sappiamo, l’anno dell’attuale calendario ‘gregoriano’ è definito ‘solare’ e inizia il Primo Gennaio. Questo perché alla fine del mese di Dicembre ha luogo un importante evento astronomico, cioè il ‘solstizio d’inverno’; la giornata più breve dell’anno è seguita dal primo giorno in cui il Sole ritorna a crescere, dando avvio al percorso verso il nuovo risveglio della natura (Dea Madre), la stagione delle messi, ed il ‘solstizio d’estate.’ Per molte antiche culture quello era il giorno del Deus Sol Invictus, e meritava di essere celebrato solennemente.
“Il culto del Sol Invictus ha origine in oriente. Ad esempio le celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto erano di grande solennità e prevedevano che i celebranti ritiratisi in appositi santuari ne uscissero a mezzanotte, annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante. In particolare, è l’apologeta cristiano Epifanio di Salamina a segnalare che in alcune città d’Arabia e d’Egitto i pagani celebravano una festa dedicata al trionfo della luce sulle tenebre, e incentrata sulla nascita del dio Aîon, generato dalla vergine Kore, con un evidentissimo rimando alla dottrina dell’eterno ritorno (v. correlati): si noti che nella tradizione cosmologica greca Aîon era uno degli aspetti del Tempo, inteso nella sua valenza di eterno presente; in greco, inoltre, kore è la parola che designa genericamente il femminino nelle sue infinite potenzialità, e Kore è anche il nome con cui è nota la figura mitologica di Persefone. La testimonianza di Epifanio è confermata anche da Cosma di Gerusalemme che ancora nel sec. VII d.C. menziona la celebrazione di analoghe cerimonie nella notte tra il 24 e il 25 dicembre (…) Il Sol Invictus compare anche sotto forma di divinità associata al culto induista persiano di Mitra. Il termine Invictus compare anche riferito a Mitra stesso e al dio Marte nelle iscrizioni private dei dedicanti e dei devoti.” (Fonte).
La coincidenza del periodo natalizio cattolico con quello delle celebrazioni pagane dedicate alla rinascita del (Dio) Sole, è estremamente ‘sospetta’, tuttavia non rappresenta un indizio dell’inesistenza del Gesù storico, come qualcuno ha ipotizzato con leggerezza (malafede?). Essa però può spiegare le incongruenze esistenti in numerosi ambiti della Chiesa di Roma. Molti dei suoi simboli, riti ed occorrenze, infatti, potrebbero essere stati introdotti nella cultura cattolica non tanto in funzione dell’eredità cristiana, ma 1) come conseguenza della strategia politica costantiniana di far confluire le più radicate festività pagane all’interno della religione unificata dell’impero, cioè la Chiesa di Roma. 2) Con l’intento di perpetuare in forma occulta lo svolgimento di antiche liturgie in cui le masse di fedeli sono usate come pedine, esecutori di rituali di cui s’illudono di conoscere il reale significato (in realtà accessibile solo a una ristretta élite). 3) Per assorbire e neutralizzare dal di dentro una dottrina rivoluzionaria la cui diffusione nella sua forma più pura, avrebbe nuociuto al potere.
Nell’antica Grecia, nello stesso periodo dell’anno si celebravano i Baccanali, un insieme di riti e festeggiamenti in onore del dio Dioniso (chiamato anche Bacco). In tali feste la gente si dava a canti e balli che spesso superavano i limiti della ‘decenza’ e dell’ordine. (Fonte)Anche i pagani nordeuropei celebravano il solstizio d’inverno, conosciuto comeYule (Figlio). Yule era il simbolo del Dio Sole, figlio della Dea Madre, che il mito faceva nascere nel giorno più breve dell’anno.
L’Albero in Casa
“Quasi tutte le usanze pre-natalizie hanno la loro radice in parole della Sacra Scrittura. Il popolo dei credenti ha, per così dire, tradotto la Scrittura in una cosa visibile. Gli alberi adorni del Natale non sono che il tentativo di tradurre in atto queste parole: il Signore è presente, così sapevano e credevano i nostri antenati; perciò gli alberi gli devono andare incontro, inchinarsi davanti a lui, diventare una lode per il loro Signore.”
J. Ratzinger (Fonte)
L’interpretazione espressa dell’ex pontefice, teologo di indiscutibile spessore, tutto sommato conferma l’idea che l’usanza di addobbare un albero sotto Natale si motivi poco e male nella cultura ‘ufficiale’ cattolica. Tutto ciò non fa che avallare l’ipotesi di Hislop, secondo cui molte consuetudini abbinate alle festività cattoliche, che nella società attuale tendono a distogliere l’attenzione dal senso spirituale delle ricorrenze per orientarla verso elementi essoterici e materialistici (riti collettivi, alberi addobbati, scambi di doni, fuochi d’artificio, gioco d’azzardo, uova e colombe pasquali, maschere e carri allegorici carnevaleschi, ecc) siano in realtà estranee – e talvolta contrarie – alla dottrina cristiana.
In un post recente si parlava della tecnica della Finta Alternativa, con cui il sistema suscita l’illusione della libera scelta. Cattolicesimo e Paganesimo sembrano un esempio perfetto di tale strategia: rivali nel dettaglio, ma identici nella struttura. Proprio come Destra e Sinistra in politica. O Chiesa e Massoneria. Quale alternativa viene occultata, esclusa dallo spettro delle ‘normali’ opzioni, grazie a questa finta alternativa?
Sulla base degli elementi in nostro possesso e dell’osservazione della realtà, si potrebbe concludere che il Cristianesimo non sia affatto una delle religioni più diffuse al mondo. Il vero Cristianesimo probabilmente fu ‘sabotato’ ben 17 secoli fa, quando il sistema lo fagocitò con l’istituzionalizzazione costantiniana, e da perseguitato finì per diventare persecutore. Nella sostanza il Cristianesimo non ha mai smesso di essere una dottrina minoritaria e sfuggente, perché inconciliabile con la struttura intrinsecamente estetica, essoterica, materialista delle religioni di massa.
Eppure, malgrado le strumentalizzazioni, le diffamazioni, il cinismo dilagante in una società sempre più incattivita per via del suo stato di invisibile schiavitù, il vero messaggio di Gesù continua ad essere perfettamente udibile a chiunque abbia orecchie per udire. Specie nei giorni in cui per convenzione si commemora la sua esistenza, poco conta che si tratti di una data veritiera o solo del frutto di una antica strategia politica la quale creò una dualità nella più antica delle celebrazioni. Emblema di tale verità è la celebre Tregua di Natale, di cui si è parlato in passato, ma più in generale lo ‘Spirito del Natale cristiano’ si può scorgere in molte altre situazioni più comuni; basta rivolgere lo sguardo nella giusta direzione.
Da parte del blog, un augurio di trascorrere un Natale Consapevole, oltre che Buono.