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E la vaniglia, perchè ha questo nome? Il nome della vaniglia viene dallo spagnolo vainilla, diminutivo di vaìna, a sua volta traduzione dal latino di vagina, che significa guaina, capsula ma indica anche l’organo sessuale femminile, che richiama la forma del frutto della Vanilla planifolia. Il nome fu dato nel XVI secolo dai conquistatori spagnoli dell’America centrale, si dice, dopo che l’imperatore azteco Montezuma aveva offerto allo spagnolo Cortéz una tazza di cioccolata alla vaniglia, senza svelarne la ricetta.
Anche la focaccia ha questo nome per un motivo, sì più semplice e logico perché è un pane di forma circolare e appiattita, condito con olio o altri grassi, che si cuoce nel forno o, originariamente, sotto la brace. Il suo nome deriva dal latino volgare focacea o focacia, femminile sostantivato dell’aggettivo focacius a sua volta derivato da focus ‘focolare’. Il panis (pane) focacius era quello “cotto sotto la cenere”, in contrapposizione con il (panis) furnaceus, cioè ‘cotto nel forno’.
E la pasta alla norma? Fu chiamata così in onore di Vincenzo Bellini (1801-1835), il noto compositore catanese. Il nome si rifà a una delle sue più celebri opere, la Norma, in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre del 1831. Il ruolo di Norma era interpretato da Giuditta Pasta, e forse proprio dall’accostamento col suo cognome nacque il nome. Altri attribuiscono l’origine all’esclamazione fatta da una tavolata di artisti dopo l’assaggio: “Ma questa è Norma!” per dire “è una cosa fatta bene”. In ogni caso, la pasta con melanzane fritte, pomodori e ricotta salata esisteva in Sicilia già prima che fosse denominata “alla Norma”.
Pare che la carbonare fosse il piatto dei boscaioli del centro Italia che si avventuravano sulle montagne dell’Appennino a fare carbone da legna. E da ciò deriverebbe il nome di questo popolare piatto. Secondo la tradizione, gli ingredienti base sono uova, guanciale di maiale, parmigiano, pecorino, strutto (oggi olio d’oliva), aglio, pepe nero e naturalmente pasta: spaghetti o penne. Questa però è solo una, la più accreditata, tra le ipotesi sulle origini della carbonara.
Perché lo yogurt si chiama così? Il suo nome deriva dal turco yogurt o yogurut, cioè latte cagliato, denso, che a sua volta deriva dal verbo yogur, cioè impastare. Da noi la voce si sarebbe diffusa dopo la Prima guerra mondiale, per il tramite del tedesco Joghurt. Si tratta di un alimento usato da tempo immemorabile dai popoli dediti alla pastorizia e specialmente da turchi, romeni e bulgari. È fatto con latte coagulato per l’azione di bacilli o fermenti lattici, appartenenti a due principali ceppi batterici: lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus bulgaricus.
Tra il 1800 e il 1900 molti poveri europei furono costretti a emigrare negli Stati Uniti. La traversata più economica partiva da Amburgo, in Germania, ed era offerta dalla compagnia Hamburg- Amerika line, i cui cuochi dovevano inventare un pasto veloce e poco costoso». La risposta ideale era un trito di carne bovina insaporito con aromi e cipolle, e cotto alla griglia. Ebbe tanto successo, anche per il prezzo contenuto, che una volta sbarcati nel Nuovo Mondo, i passeggeri cominciarono a cucinarlo anche a casa dando al piatto il nome della compagnia di navigazione, da qui l’origine del nome Hamburger. Solo successivamente si racchiuse la carne tra due fette di pane.
FONTE:http://www.meteoweb.eu/2016/05/lorigine-dei-nomi-dei-cibi-da-vaniglia-ad-hamburger-letimologia-che-non-ti-aspetti/689220/