
La merkavà spiegata dalla Cabalà è invece un veicolo adatto a trasportare la persona fino a degli stati di percezione mistica, a delle vere e proprie visioni di potente effetto trasformatore sulla personalità e sul carattere.
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Durante e dopo quelle esperienze, se sono vere, si diventa più sereni, pacifici, la personalità si arricchisce e si amplia. Ci si apre alla mitezza di un amore sempre più altruista, sempre più stabile, capace di estendersi oltre ogni confine precedente. La conoscenza ne esce rinnovata, non più dipendente da eccessi di razionalità, ma capace di utilizzare gli strumenti dell’intuizione e dell’immaginazione.
Cos’è questo cocchio in pratica?
E’ una serie di situazioni e circostanze, scelte, costruite e sviluppate appositamente. Centrale in tutte, è l’adesione alla Parola di D-o, è il penetrarne i recessi e i segreti nascosti. E’ il farla propria, è il sentirla in ogni cellula del proprio corpo. Senza un confronto diretto, senza lo studio approfondito e meditativo delle Sacre Scritture, non c’è viaggio mistico.
A grandi linee, esiste un cocchio “monoposto”, un viaggio che si compie da soli: meditazione, studio, preghiera, pratiche ascetiche. A ciò si può unire l’attivazione dei cosiddetti “sensi spirituali”. Nel viaggio, i piaceri sensoriali di sempre diventano anche e soprattutto fonte di godimenti dell’anima e contribuiscono alla propulsione del cocchio celeste.
Poi c’è un cocchio di coppia, “biposto”, uomo-donna. Ad esempio, l’intero Cantico dei Cantici è una descrizione di situazioni che costituiscono il cocchio di coppia. È una relazione uomo-donna capace di avvicinare entrambi al Divino. Il dialogo d’amore e di conoscenza ne diventa il motore propulsore. Il Cantico è ancora di più di ciò, e contiene istruzioni su altri tipi di cocchio, il più importante dei quali sarà quello “collettivo”, l’incomparabile innalzamento di coscienza che non una o due persone sole, ma l’umanità intera esperimenterà, al rivelarsi dell’identità messianica.
Isaia è indubbiamente il più grande dei profeti, quello che riesce a dare la visione più ricca e dettagliata del futuro evento messianico. Il cocchio di Isaia è la sua incredibile esperienza mistica, descritta al capitolo 6. Vede il trono di D-o e i Serafini al di sopra, che cantano:
Questo è il cocchio dei Serafini, angeli misteriosi, che solo Isaia menziona in tutta la Bibbia (leggi questo articolo sui Serafini). La loro essenza sta nel potersi muovere attraverso ogni piano della creazione, dal più basso al più alto, e viceversa. Metaforicamente, averli come propulsori del cocchio, è lo stato più augurabile possibile. La potenza da loro sprigionata è straordinaria. La creazione si apre non solo per mostrare tutti i suoi segreti, ma a concedersi come “sposa mistica” al coraggioso viaggiatore.