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Introduzione
Di Salvatore Santoru
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Di seguito la critica generalizzata della mentalità tribalistae dei suoi frutti da parte di uno dei filosofi orientali più noti del XX secolo, una critica che va presa sicuramente in considerazione.
La divisione fra uomo e uomo
Di Jiddu Krishnamurti
Dobbiamo chiederci perché ci sono queste divisioni: il russo, l’americano, l’inglese, il francese, il tedesco, e così via. Perché esiste questa divisione fra uomo e uomo, fra una razza e l’altra, una cultura contro un’altra, e varie ideologie opposte ad altre ideologie, perché? Dove sta questa separazione? L’uomo ha diviso la terra in tua e mia; perché? Forse perché cerchiamo di trovare sicurezza e protezione in un particolare gruppo, in una credo, in una fede? Perché anche le religioni hanno diviso gli uomini, mettendoli l’uno contro l’altro: gli indù, i musulmani, i cristiani, gli ebrei, e così via. Il nazionalismo, con il suo nefasto patriottismo, è di fatto una forma glorificata e nobilitata di tribalismo. All’interno di una tribù, piccola o grande, si ha la sensazione di essere insieme, con lo stesso linguaggio, le stesse superstizioni, gli stessi sistemi politici e religiosi. In questo modo ci si sente sicuri, protetti, felici, confortati; e per questa senso di protezione siamo disposti a uccidere altri che hanno lo stesso desiderio di sentirsi sicuri e protetti, di appartenere a qualcosa. Questo terribile desiderio di identificarsi con un gruppo, con una bandiera, con un rituale religioso e così via, ci dà la sensazione di avere delle radici, di non essere dei vagabondi senza fissa dimora.
FONTE:http://www.jkrishnamurti.org/it/krishnamurti-teachings/view-daily-quote/20110408.php?t=Societ%C3%A0